mercoledì 2 luglio 2014

Sono tua.

Mi sento vuota, terribilmente vuota.
Ma mi mancava quella sensazione di super potenza, controllo, la sensazione di avere il mondo in pugno. Mi mancava lo stomaco con i suoi gorgoglii talvolta imbarazzanti, mi mancava il dolore alla testa, mi mancavano i giramenti di testa appena alzata.
Mi mancavi anoressia, ma non te ne eri mai andata vero?
Lo so, lo so benissimo che sei sempre rimasta lì, in quella parte di me che tengo ben chiusa, nascosta, al sicuro.. ti sei rifugiata li alcuni giorni per poi poter attaccare adesso, per poter far si che io sentissi di nuovo la tua voce durante i pasti, per far si che io potessi vederti, parlarti.
Anoressia, Ana, non so più come chiamarti, so solo che ho provato a sconfiggerti talmente tante volte.. e ogni volta sei tornata più forte e distruttiva di prima. Io credo che ora posso dire: "Mi arrendo, sono tua, fai di me ciò che vuoi".
Non posso far altro che arrendermi, non ho più la forza di combattere, ho esaurito le riserve.
Sono stanca, mollo, Ana, sono tua.
La forza per andare avanti ormai è venuta a mancare.
Deluderò tutti, tutti quanti, lo so bene.. ma non ce la faccio più. Loro possono capire fino a un certo punto, ma non sanno cosa significhi convivere con te per anni, tutti i giorni, tutte le ore, ogni marcio secondo della vita.
"Sei forte", si, lo sono, lo ero.. ma ogni persona ha un limite, e io l'ho superato.
Mi dispiace mamma, mi dispiace papà, mi dispiace amore mio, mi dispiace fratellino, mi dispiace.. ma io così non posso più andare avanti.
Lottare ogni giorno contro qualcosa che ti lacera non è vita... non lo è.
So perfettamente a cosa vado in contro abbandonandomi all'anoressia, ma non posso continuare a vivere ritrovandomi a fine giornata stremata e per di più avendo perso la battaglia. Lotto, sudo e perdo. Lotto, sudo e perdo. E così via, giorno dopo giorno, io sono stanca.

Mi dispiace. Questa non è vita.

Ester

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